Aleksandr Gel'evič Dugin

Secondo Dugin le forze della civiltà occidentale liberale e capitalista rappresenterebbero quella che gli antichi Greci chiamavano ὕβρις (''hybris''), "la forma essenziale del titanismo", dell'anti-misura emergente dalla Terra, che osteggia il Cielo che "è la misura - in termini di spazio, tempo, essere" ("Terra" e "Cielo" intesi come poli cosmologici). In altre parole l'Occidente sintetizzerebbe "la rivolta della Terra contro il Cielo". Il pensiero dughiniano è permeato da uno slancio escatologico per cui, nelle sue parole, "una volta che il Cielo reagisce, gli dei restaurano la misura". A quello che Dugin definisce universalismo atomizzante o "unipolarismo" omologante dell'Occidente, egli contrappone un universalismo apofatico o "multipolarismo", imperniato in un "Uno" come quello di Platone che si fletterebbe nella molteplicità degli esseri e dei loro modi di esistere, e che si esprime nella politica dell'idea di "impero".
Dugin ha stretti legami con il Cremlino e le forze armate russe, avendo servito come consigliere del presidente della Duma di Stato, Gennadij Seleznëv, e del membro di spicco di Russia Unita, Sergej Naryškin. Per questi motivi la stampa lo ha soprannominato "il Rasputin del Cremlino" e "l'ideologo di Putin" descrivendolo come un suo consigliere o ispiratore filosofico, sebbene abbia esplicitamente criticato le sue collaborazioni con l'Occidente.
È inoltre noto anche al di fuori della Russia per aver teorizzato la creazione di un "impero eurasiatico" in grado di combattere l'Occidente guidato dagli Stati Uniti d'America. A tal proposito è stato l'organizzatore assieme ad Ėduard Limonov, e il primo leader dal 1993 al 1998, del Partito Nazional Bolscevico, e successivamente del Fronte Nazionale Bolscevico e del Partito Eurasia, trasformatosi poi in associazione non governativa.
L'ideologia eurasiatista di Dugin mira all'unificazione di tutti i popoli di lingua russa in un unico paese attraverso lo smembramento territoriale coatto delle ex-repubbliche sovietiche. Anche per questo le sue posizioni politiche sono state definite come "rivoluzionarie-ultranazionaliste" o "fasciste". da Wikipedia
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